Quando voi leggerete questo post io saro` gia` sull'aereo che mi riportera` a casa o forse addirittura gia` atterrata in Italia.
E` l'ultima sera che passero` a Mosca.
E non posso fare a meno che ripensare al grande salto nel vuoto che ho fatto.
Era la prima volta che viaggiavo completamente sola in tutta la mia vita.
Avevo paura di quasi qualsiasi cosa:
e se non capsico cosa mi dicono?
e se mi perdo in aeroporto allo scalo
e se mi trovo male?
e se ho nostalgia di casa?
e se...
Queste erano le domande che avevo conficcate nella mia testa, come gli spilloni dell'agopuntura, e la preoccupazione aumentava sempre di piu` (i pensieri negativi generano solo pensieri negativi, regola matematica).
Non mi aspettavo niente da questo viaggio, o meglio: mi aspettavo il peggio.
E invece..
Mi ritrovo qui, seduta a questa scrivania, in un appartamento che piu` sovietico di cosi` non si puo` con le lacrime agli occhi perche` e` ora di tornare a casa. Perche` per quanto voglia riabbaracciare la mia famiglia, l'amore che ho nutrito per questa citta` e questo mondo, rendono l'addio piu` complicato del previsto.
A volte penso che sia possibile paragonare gli addii a quel momento in cui da bambina dovevo togliere un cerotto: se era rapido, era anche indolore. Ma qui mi ritrovo nella situazione in cui il cerotto viene strappato molto lentamente.
E ci sono due cose che ho compreso in questi due mesi e mezzo.
La prima cosa e` che ho la conferma ufficiale che le famiglie non te le puoi scegliere. Ci capiti e ci devi convivere.
Io ora, mi sento parte di due famiglie.
E devo dire che sono capitata in quelle giuste.
Parlo della mia famiglia "reale" e di quella internazionale in cui mi sono ritrovata qui a Mosca.
Veniamo da mezzo mondo e` vero, ma in poco tempo si e` creato subito un legame particolare.
Se c'e` una cosa che mi mette sempre a mio agio e` la spontaneita` delle persone: se mi accettano cosi` come sono e non chiedono niente in cambio, se non di poter raccontare le loro storie, io non ho problemi a trovarmi bene in un gruppo.
E loro sono le persone piu` spontanee che finora io abbia conosciuto.
Ricordo esattamente, cosa ognuno di loro mi ha detto, chiesto o raccontato il primo giorno.
E l'altra sera, ci siamo ritrovati a cena e io non ho potuto far altro che pensare che eravamo come una grande famiglia: tutti attorno a un tavolo, seduti su sedie una diversa dall'altra come lo siamo noi, chiacchieravamo spensierati, ridevamo. Come se ci conoscessimo da una vita.
La seconda cosa su cui ho riflettuto, e` la mia forza.
Sono una di quelle ragazze alla San Tommaso: non credo di potercela fare finche` non sbatto la testa con l'evidenza dell'esserci riuscita.
Non credo nelle mie capcita`, finche` non ho una prova valida.
E mi metto sempre alla prova.
E quando vedo che ci sto riuscendo allora capisco di poter fare quasi tutto, se solo mi butto e ci provo.
Ora, vado verso casa con una doppia conferma: ho capito che io sono una persona luminosa e che grazie alle persone che ho incontrato su questo cammino la mia luce ha aumentato la sua potenza.
Non voglio piu` d'ora in poi essere parte di una grande compagnia, ma voglio avere attorno a me persone che con semplicita` mi sappiano camminare accanto aprendo il loro cuore con spontaneita`.
Grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questi mesi.
Vi voglio davvero bene.
La vita non ci separera` per sempre.
Quindi questo e` un arrivederci.
PS MESSAGGIO A MIA MAMMA: SO CHE STAI LEGGENDO, NON PUOI IGNORARE QUESTO PS.. PREPARATI CHE IN QUESTI GIORNI VOGLIO FARE UN'ABBUFFATA DI PIZZOCHERI!! GRAZIE
Verso casa
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