Post un po' diverso dai primi due.
E' un racconto forse. In realta` non saprei come definirlo, perche` manca d'azione e non sembra succedere granche`. Ma e` proprio in quel nulla di fatto, che succede un'infinita` di cose.
Forse e` un po' triste. Mi scuso, dando la colpa alla mancanza di luce solare e alla pioggerellina fine che oggi scende imperterrita ad infastidire Mosca e i suoi abitanti.
Buona lettura!
Lui era seduto e la sedia scricchiolava ad ogni suo singhiozzo.
Mentre piangeva, si teneva la testa tra le mani. Lo sguardo rivolto al pavimento. Forse era imbarazzato e non voleva che lei lo vedesse in quello stato.
Lei era appoggiata allo stipite della porta e lo osservava con preoccupazione. A vederlo ridotto cosi`, sentiva crescere un nodo alla gola e doveva combattere per trattenere le lacrime.
Se solo lui l'avesse per un istante fissata negli occhi, avrebbe capito tutto.
Ma si ostinava a scrutare il pavimento mentre le lacrime continuavano a rigargli le guance.
Lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per veder ritornare il piu` veloce possibile quegli occhi azzurri cosi` profondi, tersi come il cielo d'estate dopo un temporale.
Ma era inerte. Si limitava a stare immobile, li` di fronte a lui, sperando che la sua presenza da sola potesse essergli di conforto.
Passati alcuni minuti, lui trovo` il coraggio di parlare. Ma le parole che pronuncio` furono una pugnalata al cuore per la ragazza.
Le disse: "Non innamorarti mai, e` troppo doloroso e difficile" .
A sentire quella frase, lei inizio` a tremare impercettibilmente. Era pervasa da un senso di impotenza e disperazione.
Come poteva dopo questa affermazione confessargli che lei era innamorata da tempo di lui? Che l'unica cosa che la faceva sentire viva era il vederlo tutti i giorni? Che ogni volta che lui si rivolgeva a lei, lei provava tutte quelle sensazioni che sono comunemente etichettate come sintomi di innamoramento?
Lei aveva sempre visto negli occhi di lui una certa inquietudine, e probabilmente anche lui aveva visto la stessa irrequietezza negli occhi di lei.
Ma alla scoperta di essere due individui che condividevano una sofferenza nel passato, avevano reagito in modo diverso.
Lei avrebbe fatto di tutto pur di poterlo aiutare a cicatrizzare le sue ferite, in preda alla tipica sindrome della crocerossina.
Lui invece non aveva fatto altro che tentare di allontanarla da lui, quasi come se temesse la sofferenza di lei, con il classico stile del fuggitivo.
Ed ora erano li`, uno di fronte all'altro.
Lui in quel momento capi` definitivamente che lei lo amava.
Lei comprese che lui non avrebbe mai potuto amarla.
Se fosse esistito un termometro per misurare l'infelicita` che si respirava in quella stanza dopo queste rivelazioni, si sarebbe potuto osservare la colonnina di mercurio schizzare in alto rapidamente.
Dopo essersi accertata che lui sarebbe sopravvissuto e che non sarebbe affogato in una pozzanghera di lacrime, lei si volto` e sali` le scale.
Niente era stato detto, eppure quel silenzio aveva messo in chiaro tutto.
-Fine-
Vi lascio con questa canzone, che anche se non e` proprio centrata sul tema, e` una delle mie preferite tra quelle che parlano d'amore.