Cara mamma

Cara mamma,
ho deciso di scrivere in questo blog di cui so tu sei la più fervente ammiratrice e follower perché voglio gridare a tutto il mondo quello che io, tanto quanto credo di poter parlare a nome dei miei fratelli e il mio meraviglioso padre, pensiamo di te.
Scusami in anticipo perché so che piangerai, ma spero che sia solo commozione e non tristezza. Sappi che anche io nello scrivere ho pianto.. E spero che il dividere le tue lacrime con me ti sia di conforto.
Quando la gente mi chiede chi sia la persona che prendo a modello nella mia vita, io senza pensarci rispondo, mia madre. Non Madre Teresa di Calcutta. E neanche il Mahatma Ghandi o un altro personaggio il cui nome è sulla bocca di tutti.
No, io rispondo mia mamma.
Credo che quello che tu hai insegnato a noi e ci hai trasmesso con il tuo modo di vivere sia impagabile.
Spesso tu ti rimproveri di aver passato troppo tempo al lavoro e non a casa con i tuoi bambini. Eppure io, forse proprio grazie a te, non vedo nulla di male in questo: ci hai insegnato il valore del lavoro che tu svolgi sempre con passione ed energia nonostante i tempi non siano dei migliori, ma soprattutto ci hai dotati di senso di responsabilità e autonomia che ci hanno dato la libertà giusta per poter compiere i nostri errori. Sono sicura che lasciarmi sbagliare, anche quando mi avevi ammonito della falsità (che nessuno può nascondere ai tuoi occhi) di alcune persone e in tante altre occasioni, non debba essere stato facile. Ma tu c'eri. Non ti abbiamo mai sentita distante o troppo indaffarata per poter pensare a noi.
Era formidabile come tu riuscissi a ritagliarti dei momenti per far sentire ognuno di noi speciale e amato. Uno su tutti, quello della spesa: a turno portavi uno di noi quattro con te in cooperativa e ti facevi aiutare a cercare il necessario e mettere tutto nei sacchetti. Spesso nel tragitto di ritorno in macchina ci concedavamo qualche pezzo di cioccolato, magari l'Ovomaltina oppure una banana o qualsiasi altra cosa.
E quei momenti in cui tentavi di insegnarmi qualcosa? La tua voglia di vedere il risultato finale, l'impazienza che ti ribolliva dentro. Sai che sono tratti che ho incisi anche in me? Ogni volta che devo cominciare da capo qualcosa, non riesco ad essere paziente e darmi il tempo di essere imperfetta. Io voglio essere capace di imparare il più in fretta possibile, per potermi godere la meta.
Sei la spalla su cui piangere, ma anche la sveglia che mi riporta alla realtà con un rimprovero quando inizio a sconfinare nell'auto-commiserazione.
Ieri ho riascoltato quella canzone di Vecchioni che ti piace tanto, "Figlio, figlio, figlio" e mi sono concentrata sulle parole. Sai la parte che dice "chi t'insegnerà a guardare il cielo fino a rimanere senza respiro? A guardare un quadro per ore e ore fino a avere i brividi dentro il cuore?". Ecco, il tuo essere sempre curiosa e sensibile a ciò che ci circonda, ci ha insegnato proprio questo: lo stupore e l'emozione che dobbiamo avere di fronte allo spettacolo della natura o alle creazioni dell'ingegno e creatività umani.
Ci sono altre mille mila cose che si potrebbero raccontare su di te.
Ma la cosa migliore da dire è che ti voglio e vogliamo bene. E grazie di cuore per essere l'unica e insostituibile e migliore mamma dell'universo.